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ILLUSIONISMI. SETTEMILA ANNI DI TEATRO, SCIENZA RELIGIONE

Questo libro tratta dello sviluppo sociale del teatro di illusionismo dalle origini ai nostri giorni, accompagnando il lettore in un viaggio meraviglioso: il passaggio da religione a spettacolo nelle società primitive; gli scambi tra Oriente  Occidente; il carattere rituale dell'illusionismo orientale; la condizione sociale dell'illusionista tra Medioevo e Rinascimento e le sue forme di legittimazione; il rapporto tra scienza e teatro magico nell'illuminismo; il periodo tra il 1850 e il 1920 in cui si sono fissate in modo definitivo tutte le tecniche e le invenzioni di base dell'illusionismo di oggi; poi le dinamiche del varietà del primo Novecento, quelle dello sviluppo di numeri di night club o riviste itineranti, fino all'avvento della televisione. 

Ma soprattutto si tiene sempre presente lo scambio costante con la religione e la scienza: due sfere tanto ostili alla magia quanto questa le ha servite o se ne è servita. 

Per Burger, l'antropologo dell'illusionismo, la magia è "l'arte di creare meraviglie attraverso l'inganno", ma con una teatralità che l'accompagna anche fuori dalla scena. La magia crea sia ordine che confusione. Con donne tagliate in due o conigli vivi generati dal cappello, oscilla tra l'orrore della morte e la gioia della nascita; tra il dramma e la commedia; tra il caos primordiale che prelude alla nostra esistenza e l'ordine costituito che ci rassicura di essere vivi. Vita e morte, sorpresa e orrore: il gioco dei bussolotti e il numero della decapitazione sono tra i più antichi e comuni a tutte le culture.
Ma il pensiero moderno, che vuole distinguere tra natura e "soprannaturale", strappa alla magia il legame con il sacro (che ancora oggi resta una motivazione importante negli spettacoli orientali), e contribuisce a codificare l'illusionismo come innocua forma teatrale, non a caso servendosene per combattere lo spiritismo alla fine del XIX secolo. 

La magia si lega a fasi importanti del progresso scientifico: le prime tracce della pneumatica si hanno nelle porte miracolose dei templi greci; la chimica e la medicina supportano prodigi stupefacenti; la meccanica e l'orologeria esprimono la loro massima potenzialità negli automi costruiti per gli artisti del mistero. E infine i principi della scienza ottica, che porteranno alla nascita della fotografia e delle innumerevoli forme di "pre-cinema", hanno gli spettacoli magici come culla. 

Harry Houdini (1874 - 1926)
Dai fachiri di strada indiani ai palcoscenici vittoriani, dagli avveniristici teatri di Las Vegas agli sciamani della Siberia, dai gabinetti scientifici del Settecento ai ciarlatani medievali. 

L'autore ha visitato i luoghi dove Houdini si faceva appendere a testa in giù; cercando di capire sullo Strand di Londra a che distanza erano i teatri di maghi dell'età dell'Oro, o visitando a Mosca i laboratori degli ultimi maghi sovietici; assaporando in Cina e in Egitto la mistura di polvere e vento che ancora avvolge da millenni i maghi di strada da cui tutto è iniziato, o a Manhattan, misurando con i passi la pista da ballo della Rainbow Room, ancora intatta all'ultimo piano del Rockfeller Cnter, o la sala del Waldolf: luoghi dove Dunninger e Cardini inventavano il mago da night club. 

La storia della magia è fisica, è fatta di sguardi, angolazioni, facce stupite, fragili accorgimenti da fiera, effetti da palcoscenico tanto ingegnosi quanto dismessi dall'era digitale 

Levitazioni, sparizioni, lettura del pensiero, inganni con le carte sono i repertori che da millenni, in tutte le culture, influenzano gente comune, artisti, pittori, scrittori e, in tempi recenti, psicologi, sociologi e comunicatori. 

Documenti in gran parte inediti raccontano della magia giapponese, della sfida tra illusionisti, delle origini rinascimentali della magia con le carte da gioco e del cinema del primo Novecento. 

Il tutto accompagnato da più di 100 immagini. Raffaele De Ritis, regista e storico, ha diretto spettacoli in tutto il mondo.

Ma questo libro deve alle ore di lavoro trascorse dietro le quinte, nei camerini, o in viaggio a fianco di maghi come Arturo Brachetti, Raul Cremona, Stefano Arditi, Bustric, Otto Wessely, Christian Chelman, Jeff Sheridan, Teller e Richy Jay, Eugene Burger, Jamy Swiss, Tony Binarelli, Alexander, Christian Mitton, Irene Larsen, Charly Borra, Peter Reveen, Jeff McBride, Gianni Pasqua, Vanni Bossi, i compianti Victor Balli e Gary Ouellet. 

Il lavoro è dedicato ai due più grandi mastri viventi della magia degli anni d'oro: Tihany e Silvan

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 Tratto ed elaborato dalla introduzione al libro 

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